Solitamente non amo commentare quando so che ciò che ho scritto possa non essere condivido da alcuni ma voglio comunque farlo e mi assumo le responsabilità di queste mie riflessioni sul Festival di Sanremo 2023 appena terminato. Credo che sia stato senz’alcun dubbio il festival con più ore di diretta della storia del festival. Ciò potrebbe già scatenare mille critiche sul perché di “tanta roba” ma è frutto di una scelta di Amadeus di dare un po’ a tutti. Nel festival sia in gara che tra gli ospiti e nei tanti interventi satelliti si è dato spazio ai gusti del pubblico dei giovanissimi, dei meno giovani e dei “nostalgici” del Festival di una volta. Credo che tutti in quest’immenso contenitore abbiano potuto incontrare i propri gusti, i cantanti di una certa hanno avuto ampio spazio, a dimostrazione che la Storia del Festival non può prescindere dalla loro conoscenza ed è stato anche il giusto mezzo, nella fascia di orario più opportuna, per fare conoscere le canzoni dei grandi di una volta, per gli omaggi, ho molto apprezzato l’omaggio che Morandi ha fatto a Dalla al quale era legatissimo e che in un momento particolare della sua storia lo ha molto aiutato; è stata anche un’ ottima scelta quella di Amadeus per richiamare sul palco Gino Paoli, Ornella Vanoni che con i loro 88 anni hanno comunque offerto dei bei momenti al pubblico che magari ‘oggi’ non ascolta più le loro canzoni e neanche conosceva Il Cielo in una stanza ecc. o che non conosce le canzoni che hanno proposto il trio Morandi Al Bano e Ranieri o le canzoni con cui hanno reso omaggio a grandi artisti come Umberto Bindi con quella splendida Canzone ‘Il nostro concerto’ o nota anche come ‘In un concerto dedicato a te’. Poi la serata delle cover è stata meravigliosa, niente da eccepire sui cantanti con arrangiamenti orchestrali di qualità altissima. Sugli interventi del Presidente della Repubblica dico solo che era ora che la politica in un certo senso desse un occhio non solo alla Prima della Scala, in un paese dove la musica leggera dilaga in lungo e largo e dove i teatri si svuotano anche se ci sono dei timidi segni di ripresa. Si dovrebbe veramente ripensare alla formazione musicale di base. In un paese, culla della Musica, dove alla Scuola Primaria non c’è uno specialista che insegna musica non stupiamoci poi se i teatri si svuotano… Sulla scenetta teatrale di Blanco che prende a calci delle rose e distrugge le composizioni del palco dell’Ariston, di certo diseducativa, si è parlato sin troppo e di certo non sarò io il giudice morale, si è scusato per la cosa, forse non basta, ma è un segnale da non trascurare perché alcuni giovani di oggi alla prima difficoltà prendono a calci tutto ciò che li circonda, lo vedo anche in altri ambiti, scuola ecc… Non generalizzo ma purtroppo succede spesso! Su questo si deve lavorare molto. Il bacio ‘strappato’ a Fedez da Rosa Chemical è frutto di una libertà raggiunta che non ha censura su una TV pubblica e del coraggio di chi lo ha potuto fare che passa da un’ accettazione della diversità che è ormai consuetudine. I bigotti avranno rosicato parecchio. In Russia non ci si scandalizza se un uomo bacia in bocca un altro uomo perché è un costume nel loro DNA, da noi no, ma il Mondo è ormai globalizzato, poi certamente lui lo ha fatto con profondo trasporto mettendoci pure la lingua oltreché la faccia e se ne è assunto pubblicamente la sua responsabilità, lasciando senza parole la Ferragni, Amadeus e Morandi. Alcune canzoni dei giovani avevano un profilo estetico e melodico per certi aspetti simile ma è pur vero che nella scelta di Amadeus di incontrare i gusti dei giovanissimi non potevano che essere accettate e avallate. Sulla qualità canora di alcuni giovani tanto discussa, anche ai tempi che furono coesistevano i Cantanti di grande vocalità e tecnica, Mina, una su tutte ma esisteva anche Battisti che anche se non particolarmente potente lo si apprezzava per la poesia delle sue canzoni e non per la sua vocalità per così dire un po’ ‘sporca’, a quei tempi la sua voce parlava ai giovani di quell’epoca come magari non faceva una Nilla Pizzi. Sulla presunta immoralità di alcuni abiti, dico solo che Sanremo è ormai come una trasmissione di intrattenimento simil-varietà dove non ci stranizziamo più per fondoschiena o lingerie mostrati senza alcun pudore, quindi non stupiamoci se qualcuno, per andare controcorrente, si spoglia solo per esprimere che non ha tatuaggi solo perché quasi nessuno lo crede, lo ha fatto con la determinazione che contraddistingue il ‘Duro’, se non fosse che per le male parole troppo abusate mi starebbe anche simpatico, non faccio il moralista anche a me scappano ogni tanto, capisco anche che una detta nel momento opportuno desta più attenzione di mille giri di parole e comunque ciò che dice è molto vero. Ma ritorniamo agli ospiti: i Pooh meravigliosi, e nonostante ormai la voce di Dodi non lo accompagni più come vorrebbe nei suoi acuti è stato pur sempre emozionante. Grandissimi grazie ai Pooh! I bambini sul palco di Sanremo sono stati una vera Novità! Oggi per l’eccesso di protezionismo nei loro confronti, per la privacy li oscuriamo in ogni modo, quasi vogliamo cancellarne i volti puliti e pieni di speranza. Facciamoli cantare! Cantare non è male! Se cantano non li stiamo strumentalizzando. La Ferragni non avrà un tono di voce che mi entusiasma particolarmente ma non è stata male. Ha letto e fatto degli interventi passabili, meglio delle Vallette di cui si circondava ai ‘bei tempi’ Pippo Baudo che sbagliavano tutti gli accenti e non sapevano neppure leggere i titoli o i gli autori delle canzoni, messe lì solo per la loro bellezza…. Il suo monologo non sarà stato scritto da un giornalista ma era frutto della sua penna e si percepiva veramente, alcune cose hanno dato l’idea di essere il panegirico di se stesso ma può essere di ispirazione per alcuni che si sentono vinti dalla vita prima di iniziare a fare le cose. Poi Chiara Francini ha dato un tocco di colore e in alcuni momenti invitando anche alla riflessione che non guasta. Una cosa che ho particolarmente apprezzato è stato il fatto che i cantanti giovani, soprattutto, o per etichetta o perché sentivano di farlo, o per ‘semplice’ educazione, in modo molto pulito e schietto hanno ringraziato e apprezzato il lavoro degli orchestrali, della band, dei direttori e degli arrangiatori oltreché di tutti coloro che stanno dietro le quinte e le telecamere che rendono possibile uno spettacolo così ricco e complesso. Quindi grazie mille anche a loro che hanno dimostrato quanto sia importante che ogni tanto anche il musicista e tutti i lavoratori dello spettacolo vengano gratificati per il lavoro che svolgono. L’unica cosa che non ho capito sino in fondo è stata la fugace apparizione di Vessicchio che di certo rappresenta una parte importante del Festival, affiancato da un altro direttore e senza che Amadeus spendesse una parola in più… Mi ha dato l’idea di essere una cosa non progettata per tempo ma forse è solo una mia impressione. Mi permetto di dire che capisco che gli sponsor hanno diritto ad un certo spazio ma quello dato alla Costa e a Poltrona e Sofà forse è stato eccessivo diversamente da quello ben congeniato di Plenitude che ho molto apprezzato. Gli interventi di Fiorello durante il festival sono sempre stati azzeccati e divertenti, purtroppo del dopo festival non ho seguito nulla… il sonno mi accoglieva tra le sue braccia, dopo le 2 del mattino è dura reggere! 🤣 Tutto sommato sulle canzoni non voglio soffermarmi troppo, Mengoni ok, Anna Oxa ok, Elodie ok, Ultimo ok, Colapesce Dimartino bella musica e orchestrazione, Levante e Grignani carine le canzoni, Leo Gassman e LDA mi sono piaciute allo stesso modo ma non in modo trascendentale, da Giorgia mi sarei aspettato un po’ di più ma pazienza… Le altre sono un po’ tutte uguali e non particolarmente accattivanti ma è solo una mia personale classifica, come si dice “de gustibus non disputandum est” se il latino dei miei ricordi non mi inganna. Buona domenica a tutti e viva la musica! 🤗❤️🎧🎵
